Antropologia della schiavitù, immagini e posizionamento etico – Raúl Zecca Castel

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Cosa significa, oggi, fare antropologia della schiavitù? E quali implicazioni può avere, a questo proposito, l’utilizzo dell’immagine come strumento di restituzione etnografica?

Sono questi i due interrogativi che hanno mosso il dialogo con gli studenti del Liceo di Scienze Umane Gambara di Brescia coinvolti nel progetto Fare Ricerca per le Scuole.
Se la schiavitù è stata ufficialmente abolita in tutti i paesi del mondo, infatti, secondo il Global Slavery Index del 2018 sarebbero oltre 40 milioni le persone che vivono in condizioni ascrivibili a tale sistema di sfruttamento, vittime di lavoro forzato e/o minorile, sfruttamento sessuale, servitù debitoria, traffico di persone e altre forme estreme di abuso. A tal proposito si è spesso fatto riferimento a definizioni come nuove schiavitù, quasi-schiavitù, schiavitù moderne o contemporanee, nonostante l’utilizzo del termine “schiavitù” abbia sollevato diverse criticità.

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