L’antropologia e la radice quadrata di 2 – Gabriele Masi

Portare l’antropologia nelle scuole, in fondo, ha dentro di sé il difficile compito che deve affrontare qualunque buon divulgatore scientifico: semplificare senza banalizzare.
Da docente in aspettativa e dottorando in antropologia culturale e sociale con una doppia laurea in lettere e antropologia, mentre camminavo tra le strade di Brescia verso il Liceo Scienze Umane Gambara, dove avrei tenuto la mia lezione per il progetto Fare Ricerca per le Scuole, ho pensato molto a questo aspetto.
Tra i miei pensieri e le mie esperienze, ho trovato l’idea che di fronte ad una classe liceale l’antropologo deve farsi un po’ poeta: come il poeta deve ridurre il suo linguaggio all’essenziale, riuscire nella difficile impresa di impregnare le poche parole che riuscirà a dire in quel breve incontro, di tutte le pagine, le interviste e gli incontri che hanno costellato tutto il mondo della sua ricerca.
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