Antropologia dei (e nei) cambiamenti climatici – Elisabetta Dall’Ò
Cosa significa, per un’antropologa o per un antropologo, occuparsi di cambiamenti climatici?
È una domanda che mi sono posta spesso in questi anni di ricerca, e da cui sono partita per cercare di cogliere, di dare un senso, al mondo che vedevo trasformarsi sotto ai miei occhi. La sensazione è quella di “esserci dentro fino al collo”; fare ricerca “sui” cambiamenti climatici significa anche — e soprattutto — fare ricerca “nei” cambiamenti climatici, esserne parte, anzi, esserci immersi. Significa avere a che fare con un oggetto di studio che è al contempo il punto di partenza dal quale “si fa” la ricerca; significa pensare al proprio posizionamento, al proprio impegno, al proprio coinvolgimento, al proprio engagement.
Anche se oggi le scienze umane sono sempre più al centro delle questioni ambientali, va sottolineata l’assenza dell’antropologia nei grandi dibattiti pubblici, e questo vuoto — che ha da essere colmato urgentemente — ha almeno 4 cause.
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